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LUNETTA SAVINO E’ “LA MADRE”

Una profonda introspezione che ci coinvolge nell’intimo e non facile rapporto genitori – figli…

Ne “La Madre”, di Florian Zeller, l’autore indaga con estrema sagacia il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. La partenza del figlio, ormai adulto, viene vissuta dalla donna come un vero e proprio tradimento, come l’abbandono del nido familiare, a cui si aggiunge inevitabilmente una decadenza dell’amore coniugale. Anna, la madre (interpretata da Lunetta Savino) è ossessionata da una realtà multipla, una sorta di multiverso della mente, in cui realtà e immaginazione si sdoppiano creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi. Il mondo di Anna è un luogo in cui lei non si riconosce più, isolata dal suo ménage familiare. Ma la responsabilità di questa solitudine non sta forse anche nell’aver rinunciato alla vita? Abdicare ai sogni, alle speranze e ai desideri unicamente per dedicarsi al proprio unico figlio maschio su cui riversare frustrazioni, rimorsi e ideali d’amore non è forse un cammino che porta pericolosamente verso la disperazione? E’ proprio questa una delle chiavi di lettura del testo che porta però inevitabilmente lo spettatore ad una profonda introspezione, tra colpe, rimorsi e rimpianti, nella personale e intima storia familiare, nel reciproco non facile rapporto genitori-figli. Lo spettacolo, ben diretto da Marcello Cotugno e recitato egregiamente da Lunetta Savino, nel non facile ruolo della madre, vede tra gli altri interpreti Andrea Renzi e i giovani Niccolò Ferrero e Chiarastella Sorrentino. Lo spettacolo è in scena al Teatro Quirino di Roma fino al 26 marzo per poi proseguire la tournèe in tutta Italia. Per info e approfondimenti potete consultare il sito www.teatroquirino.it

Giovanni Cavaliere

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