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I TARANTA MINOR IN VIAGGIO NELLA COSTELLAZIONE DEL RAGNO

Un percorso sonoro alle radici della tradizione del Salento

La costellazione della musica popolare salentina si arricchisce di una nuova produzione discografica. Si tratta del disco dei Taranta Minor, la formazione proveniente dal basso Salento e capitanata da Ambrogio De Nicola, già noto nel panorama musicale pugliese per essere stato musicista degli Officina Zoè ai tempi del compianto Pino Zimba e per aver collaborato alla colonna sonora del film “Sangue vivo” del regista Edoardo Winspeare. Il disco dei Taranta Minor porta l’originale titolo “H 2941 – Allegro” – una sorta di codice, riletto in chiave musicale, che rimanda a quello che gli astronomi riconoscono come uno dei più grandi ammassi stellari dell’universo: la costellazione del Ragno. E proprio il ragno, come si sa, è diventato negli ultimi anni il simbolo stesso della taranta. I brani presenti nel disco appartengono tutti alla vecchia tradizione dei cantori salentini. Non vi si trovano soltanto pizziche ma anche alcuni brani meno noti del ricco repertorio popolare. Gli arrangiamenti elaborati da Ambrogio De Nicola mettono in rilievo sia le linee vocali che quelle strumentali dei brani, riuscendo a creare intrecci melodici inediti e di sicuro impatto ed orecchiabilità affidati alla voce di Angelo Litti, una tra le voci maschili più interessanti della nuova scena popolare salentina. I testi utilizzati nel disco sono quelli originali recuperati dalle vecchie registrazioni sul campo realizzate da Alan Lomax negli anni Cinquanta tra i contadini della provincia leccese. L’ensemble è arricchito dalle corde di Giuseppe Profico e Roland Koçillari, entrambi suonatori con importanti esperienze musicali alle spalle. “H2941 – allegro” è dunque un ottimo esordio musicale e pur essendo il primo disco inciso da questa formazione, esso si presenta complessivamente come un lavoro coerente e di riconoscibile interesse, soprattutto per quella apprezzabile volontà, sottintesa negli arrangiamenti, di voler recuperare quel gusto musicale della semplicità perduta. Attitudine antica e fondamentale che, purtroppo, molte formazioni di pizzica sacrificano a favore di una smodata frenesia tamburellistica che poco o niente ha a che fare con la tradizione dei vecchi suonatori. Per info www.tarantaminor.it

Dino Centonze

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